Alda Guidi
Che ci faccio qui, ormai canuta e dopo il Master in Public History? Già invecchiare è come fare un sentiero di montagna. Faticoso a tratti ma quando si aprono gli scorci sulla pianura vedi meglio ciò che nel tempo hai lasciato alle spalle: sentieri, incroci, passaggi. Sono una laureata DAMS, Bologna. Tesi in Antropologia Culturale in cui ho condensato una lunga “ricerca di campo” delle abitudini alimentari dei bambini.
La mia carriera professionale è tuttavia iniziata come educatrice e insegnante in Storia dell’Arte, poi un breve periodo nello studio di Bonvi, nello stesso tavolo di Lupo Alberto (alias Guido Silvestri).Troppa creatività e mi ha preso il desiderio di rigore, entro in una azienda di servizi all’impresa. I miei punti di vista di oggi sono tutti dentro alla “deformazione professionale” cioè a chiedersi come avvengono le cose piuttosto che il perché, maturata in lunghi anni di attività in aziende.
Ho visto crescere e svilupparsi l’economia “terziaria”, come dirigente delle Risorse Umane, nell’area del Marketing, Ricerche di mercato, poi Comunicazione e Pubbliche relazioni. Dal 2001 libera professionista nelle ricerche di mercato e customer satisfaction. E sotto questo segno, Pophistory, per me significa riprendere a studiare, indagare, scoprire la Storia e le storie popolari, dove si annidano le genealogie dell’umanità. Scambiare il nostro nome significa già raccontare una storia, pensateci, niente avviene per caso.
Piacere di conoscervi quindi, io sono Alda Guidi.
Un nome secco, nordico e un cognome che si addolcisce lungo una traiettoria tosco-romagnola. Tuttavia sono modenese, forse una delle ultime nate sotto la Ghirlandina. Già, l’identità individuale e collettiva, che storia da scoprire!