#AIPH2022: dove eravamo rimasti?

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Quest’anno è finalmente tornata in presenza la consueta conferenza nazionale di Public History, un appuntamento di cui PopHistory è protagonista fin dalla sua prima edizione, a Ravenna nel 2017, e che -come molte altre iniziative – aveva subito una battuta d’arresto a causa della pandemia da Covid-19 nelle edizioni del 2020 (ma ci trovate comunque nel Book of Abstracts) e 2021.

L’Università Cà Foscari di Venezia e il museo M9 di Mestre sono stati lo scenario nel quale i principali esponenti della public history italiana e internazionale si sono ritrovati tra il 27 e il 31 maggio 2022, e anche noi di PopHistory abbiamo portato il nostro contributo: tre panel, due poster, un progetto realizzato e uno da realizzare sono i numeri che raccontano la presenza PopHistory a Mestre. Ma, come al solito, i giorni della Conferenza sono molto di più dei singoli dati numerici: idee, incontri, chiacchiere e spunti per il futuro non sono mancati nemmeno in questa occasione.

Il gioco, uno dei temi in cui PopHistory da anni si distingue, è stato al centro del panel Giocare contromano: controversie storiche e medium ludico, coordinato dal nostro socio, nonché membro del direttivo AIPH, Igor Pizzirusso, che insieme a Deborah Paci ha fatto dialogare alcune tra le più interessanti esperienze ludiche, mettendo in evidenza controversie e aspetti critici, soprattutto quando nel processo ludico sono coinvolte figure complesse e connotate negativamente, non solo dal punto di vista storico.

Giulia Dodi, invece, ha coordinato il panel #Decolonise: il patrimonio coloniale sotto la lente della Public History, in cui sono state messe a confronto tre esperienze dirette di risignificazione del patrimonio di derivazione coloniale attraverso le pratiche e le metodologie della public history, tra le quali quella che la nostra socia Marta Gara ha svolto in collaborazione con il Pontificio Istituto per le Missioni Estere (PIME) sull’heritage intepretation del patrimonio proveniente dalla Papua Nuova Guinea.

Igor Pizzirusso, questa volta nelle vesti di relatore, è stato protagonista anche del panel Storia all’aria aperta. Come studiare la Seconda guerra mondiale sul campo, in cui ha riflettuto sull’urban game come pratica di esplorazione e conoscenza dello spazio urbano attraverso l’intreccio di storia, gioco e geografia, portando gli esempi dei nostri Echi Resistenti e Milano45.

La rassegna dei poster ci ha visto protagonisti con ben due proposte. Innanzitutto con #MaiStateZitte, il progetto realizzato per UDI Modena, in cui abbiamo raccontato la storia di UDI attraverso la raccolta di testimonianze e di esperienze delle donne che nel corso del tempo hanno militato nell’associazione, mettendo a confronto generazioni e sensibilità differenti. Ma c’è un po’ della nostra associazione anche nel poster – e in generale nel progetto – degli Storici in Gioco, in cui i nostri soci Gian Luca Gonzato e Lorenzo De Marchi analizzano gli historical game attraverso il confronto diretto con le fonti e la storiografia di riferimento.

La novità di questa edizione è stata rappresentata dalla possibilità di raccontare tanto i più significativi progetti di public history realizzati prima della Conferenza, quanto quelli che avrebbero visto la luce nei mesi successivi. Anche in questo caso PopHistory non si è fatta sfuggire l’occasione di raccontare il proprio lavoro: tra i progetti in rampa di lancio ha presentato, con un pizzico d’orgoglio, il portale www.frammentidalpassato.it, il contenitore digitale del progetto Frammenti dal Passato, realizzato insieme al Comune di Monzuno e con il sostegno del Comitato Regionale per le Onoranze del Caduti di Marzabotto. Le numerose iniziative che contraddistinguono questo importante progetto sono state così svelate in anteprima proprio a Mestre, in attesa di essere realizzate a partire dall’autunno 2022.

Ulteriore innovazione a cui siamo stati lieti di aver preso parte è stato lo spazio “Giochiamo con la storia“, svoltosi domenica 29 maggio dalle 14.00 alle 18.00 nel Foyer di M9. Si è trattato di una prova e presentazione di alcuni prodotti ludici, alla ricerca critica dei loro difetti e potenzialità. Abbiamo avuto l’occasione di far testare al pubblico il boardgame “Radetzky, Milano 1848” e i cardgame “Ta-Pum! Agli ordini” e “Memorie coloniali”, i primi due sotto la guida di Giorgio Uberti e il terzo con protagonisti Giulia Dodi e Glauco Babini. Piccolo focus anche sui videogames, con l’avventura “A Painter’s Tale: Curon, 1950” giocabile con la consulenza di Igor Pizzirusso.

Anche quest’anno, quindi, una partecipazione in cui non sono mancati stimoli e contenuti, tra vecchi e nuovi amici che ci hanno accompagnato una settimana fatta di ritmi frenetici, buon umore e tanta, tantissima public history.