#AIPH2023: la Public History a regola… nostra
Quinto appuntamento con la conferenza nazionale di Public History e quinta presenza di PopHistory, protagonista sia delle sessioni di panel che dei concorsi poster e progetti.
A ospitare l’evento è stato quest’anno il dipartimento FORLILPSI dell’Università di Firenze, le cui aule e corridoi hanno accolto la sempre vivace comunità dei/delle public historian dal 6 al 10 giugno 2023. Idee, incontri, chiacchiere e spunti per il futuro non sono mancati nemmeno in questa occasione, a cominciare dalla prima giornata di convegno, quando Igor Pizzirusso si è confrontato con Giampaolo Salice, Sergio Riolo, Luigi Vergallo, Erika Salassa, Enrica Salvatori e Anthony Santilli in una tavola rotonda che intendeva discutere sulle possibilità (e difficoltà) di finanziare un progetto di Public History nel nostro Paese.
Igor è stato anche uno dei relatori del panel Il valore partecipativo delle fonti e l’ecosistema Wikimedia: questioni di PH del 7 giugno, nel quale ha discusso insieme a Pierluigi Feliciati del problema delle fonti (e di alcune voci specifiche) sulla storia contemporanea all’interno di Wikipedia, l’enciclopedia online più diffusa al mondo.
Il gioco, uno degli ambiti che sempre più caratterizzano l’attività scientifica e culturale di PopHistory, è stato al centro di moltissime nostre attività che si sono svolte dall’8 al 10 giugno.
Giovedì 8 giugno Gabriele Sorrentino ha coordinato il panel Giocare la storia: potenzialità e criticità del modding negli historical game, durante il quale lo stesso Gabriele e Gian Luca Gonzato hanno esposto la loro ricerca qualitativa e quantitativa sul forum The Org, dedicato alla realizzazione di una mod total conversion. Il pomeriggio dello stesso giorno è stato invece dedicato a Giochiamo con la storia, uno spazio libero di prova e presentazione di alcuni prodotti ludici, alla ricerca critica dei loro difetti e potenzialità. I soci PopHistory sono stati sia tra i giocatori che tra i “game master” e hanno avuto modo di testare e analizzare i boardgame Le barricate. Parma 1922, Tetrarchia, Watergate, La battaglia di Benedello e il videogioco Attentat 1942.
Il giorno successivo, Igor Pizzirusso ha coordinato il panel Per un Manifesto della Ludic History, prodotto collettivo di Mirco Carrattieri, Glauco Babini e Mirco Zanoni. La discussione che è seguita all’esposizione è stata molto vivace e ha visto protagonista – oltre a Igor – anche Giorgio Uberti.
Il 10 giugno, ultimo giorno di conferenza, sempre Igor e Giorgio sono intervenuti nel panel Dove si incontrano i giochi: territorio, memorie, patrimonio culturale, di cui Igor è stato anche coordinatore. Insieme a Stefano Caselli, i nostri due soci hanno analizzato varie le tipologie di prodotti ludici (urban game, board game e video game) rilevando come anche media molto diversi trovino efficace applicazione come pratica di Public History nel momento in cui cerchino di valorizzare il cultural heritage e le memorie di comunità.
Sempre sabato 10 giugno, la presidente Giulia Dodi ha coordinato il panel S-Oggetti di storia. La cultura materiale come strumento di public history, in cui si è riflettuto sull’utilizzo degli oggetti materiali come veicolo di storia e strumento di costruzione delle narrazioni storiche. Tra i relatori è intervenuto anche Giorgio Uberti, che ha mostrato come alcuni elementi della sua collezione privata (da far invidia a D’Annunzio e al suo Vittoriale!) siano potentissimi strumenti per il coinvolgimento degli studenti e delle studentesse nel corso dei suoi laboratori didattici sul fascismo.
Dulcis in fundo, Eleonora Moronti ha raccontato insieme ad Alessandria Lia il valore della inventariazione e della condivisione (non senza difficoltà e problematiche) del patrimonio culturale di Ulisse Aldovrandi (1522-1605) nell’ambito del panel Collezioni e storia per il pubblico.
PopHistory è stata poi protagonista anche dei due concorsi. Il lavoro sulla biografia di Mario Nanni, inserito nel contenitore Frammenti dal passato, è stato molto apprezzato dalla giuria del contest dei “Progetti realizzati”, pur non ricevendo alcun premio. Premio che invece è arrivato nel concorso dei poster, affidato per la prima volta al voto dei soci: la proposta della nostra associazione, incentrata sui nostri urban games, è risultata la preferita e si è aggiudicata il primo posto.
Il voto popolare ha gratificato PopHistory anche nelle elezioni al Consiglio Direttivo di AIPH, tenutesi l’8 giugno. Igor Pizzirusso ha presentato la propria ricandidatura per un altro triennio ed è stato il più votato, con 95 preferenze su 151 votanti.
La conferenza nazionale si configura quindi sempre più come un fulcro fondamentale delle attività annuali della nostra associazione, un terreno naturale in cui possiamo e sappiamo muoverci a nostro agio, tra interlocutori che ormai riconoscono sia noi che la qualità delle nostre proposte. Proposte che, con il passare degli anni, sono diventate via via meno affidate all’iniziativa dei singoli e sempre più il frutto di un lavoro coordinato e mirato a far risaltare le nostre specificità e gli ambiti di azione nei quali siamo in grado di distinguerci come soggetti originali, prestigiosi e autorevoli.