History Camp 2.0
L’estate appena trascorsa ci ha visti protagonisti di un progetto promosso da Arci Modena e Museo della Repubblica di Montefiorino e della Resistenza Italiana, svoltosi, appunto, a Montefiorino, sull’Appennino modenese. Montefiorino è un nome evocativo. Studiosi e appassionati della Resistenza italiana ricorderanno certamente questo luogo. Nell’estate del 1944 infatti il paese fu al centro di una delle prime esperienze di zona libera: i partigiani riuscirono a sottrarre al controllo nazifascista quasi 1.000 chilometri quadrati di territorio, conosciuto storicamente come “Repubblica di Montefiorino”, poiché il Comando partigiano, una volta preso il controllo dell’area, promosse, nei vari Comuni, la formazione di giunte popolari che a loro volta elessero i rispettivi sindaci. Oggi a ricordare questa esperienza sorge, all’interno della Rocca medievale (allora sede del Comando partigiano) un museo storico, rinnovato recentemente con installazioni multimediali e interattive (www.resistenzamontefiorino.it). Arci Modena e Museo di Montefiorino hanno organizzato un’esperienza residenziale di cittadinanza attiva: l’History Camp 2.0, durante il quale, dal 21 al 25 agosto 2017, sono state proposte diverse attività formative tra storia, memoria e cittadinanza. L’offerta del Camp è stata strutturata su tre moduli didattici: Fascismo e Antifascismo tenuto da Claudio Silingardi dell’Istituto Nazionale “Parri”, Resistenza e Costituzione tenuto da Massimo Storchi di Istoreco Reggio Emilia, infine Europa e Diritti coordinato dai tre studiosi Giuliano Albarani dell’Istituto Storico Modena, Matteo Manfredini dell’House of European History e Carla Cavallini del Centro Europe Direct, Carrefour europeo Emilia.
Per ognuno dei tre moduli PopHistory si è occupata di realizzare un laboratorio a supporto delle lezioni più tradizionali, tenuti dagli esperti senior, per stimolare la partecipazione attiva degli iscritti al Camp, con un approccio public e …pop! Vediamoli nel dettaglio! Oggi in Italia, domani in Europa. I fratelli Rosselli da icona a maestri di antifascismo, curato da Chiara Asti e Mirco Carrattieri (Museo di Montefiorino e soci di PopHistory). Il laboratorio ha affrontato, nell’ottantesimo anniversario della loro morte, la vicenda dei fratelli Rosselli. Sono stati ripercorsi il loro impegno e la loro lotta antifascista fino all’uccisione da parte di sicari del regime, attraverso immagini e fotografie in grado di richiamare alla memoria anche la loro vicenda umana. A partire dal caso dei Rosselli sono stati mostrati anche i caratteri, le virtù e i limiti dell’esperienza antifascista e della sua memoria nel dopoguerra. I partecipanti al Camp, divisi in gruppi, hanno ricevuto una serie di immagini mute relative alla vita dei Rosselli; confrontandosi fra di loro hanno cercato di trarre da questi materiali le emergenze più significative per la vicenda e ulteriori spunti di riflessione, che hanno poi restituito a tutta l’assemblea. Il secondo laboratorio, curato da Iara Meloni e Tiziano Picca Piccon (soci dell’Associazione PopHistory), dal titolo Figli di un’epoca. Uomini e donne della Resistenza si raccontano, ha ragionato sui fenomeni della Resistenza e della deportazione politica attraverso le storie di due protagonisti, Alma Bevilacqua (Giovanna Zangrandi) e Giovanni Baima Besquet, declinati in un’ottica comparata di genere. Questo laboratorio è stato caratterizzato da una partecipazione emozionale alle vicende di due testimoni di una vicenda fondamentale nella storia del Novecento. L’esperienza partigiana femminile, caratterizzata da difficoltà e singolarità, è emersa grazie alle storie di Alma Bevilacqua. In seguito sono poi stati proiettati i disegni di Giovanni Baima Besquet (tratti da 1943-45 Deportati a Mauthausen di Giovanni Baima Besquet, Teca, Torino 1946) i quali sono stati comparati con i disegni di altri deportati politici. Dalla proiezione è emersa la drammatica quotidianità che la scelta della Resistenza ha portato nella loro vita, fino alla barbarie dell’universo concentrazionario nazista. I disegni, protagonisti del laboratorio, sono stati interrogati e interpretati come testimonianza e come esempio di resistenza, o meglio resilienza, alla volontà di disumanizzazione e di oblio tipica della logica nazista. Il terzo laboratorio è stato curato da Alda Guidi e Silvia Lotti (entrambe socie PopHistory). Europa_Confini_Migrazioni – questo il titolo – ha presentato una riflessione su come si è evoluto il concetto di Europa nel corso del Novecento. I partecipanti sono stati interrogati su quale sia oggi, la loro identità europea. L’Europa è chiaramente un oggetto ancora complesso da definire. Europa può essere solo un’idea ma anche una civiltà complessa, alcuni la interpretano come il continente, mentre per altri si tratta di un insieme di strutture governative. Da queste molteplici interpretazioni è partito il filo conduttore del laboratorio che ha suddiviso il Novecento in tre periodi, affrontati secondo fonti e mezzi differenti. Al centro di questo processo di suddivisione i concetti di confine e di migrazione.
Il campo, nei suoi 5 giorni di residenza nell’ostello di Casola, frazione di Montefiorino, ha visto la collaborazione di un’ampia rete di soggetti: l’Istituto Storico della Resistenza Modena, l’Istoreco R.E, l’Anpi di Modena, l’Anpi di Reggio Emilia, l’Associazione Amici del Museo della Resistenza, Idea Natura e, ovviamente, l’associazione PopHistory. Il progetto è stato finanziato dalla Regione Emilia Romagna attraverso la legge 3 sulla Memoria del Novecento. Durante la permanenza a Montefiorino i ragazzi, un gruppo molto motivato e attento all’attualità e con uno sguardo sul passato mai banale, hanno alternato momenti di studio e di didattica a iniziative di socializzazione, musica, concerti e percorsi guidati tra i luoghi di memoria. PopHistory ha collaborato anche al Progetto finale di Camp, un laboratorio che ha coinvolto i partecipanti in una narrazione per immagini tra passato e presente, a partire dagli oggetti esposti nel Museo. Il risultato finale Passato prossimo. Narr-Azioni tra memoria e cittadinanza è consultabile e scaricabile all’indirizzo http://www.resistenzamontefiorino.it/articoli/86/%23progetti.html. Il buon esito delle attività e il riscontro positivo dei partecipanti, hanno indotto gli organizzatori a considerare l’opportunità di rendere seriale questo appuntamento. Anche PopHistory considera riuscita l’esperienza e auspica di poter essere coinvolta anche nelle future edizioni.