La storia in tavola

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Cena & narrazione sulla cucina del contado milanese dal ‘700 al ‘900

“La storia in tavola: cena & narrazione sulla cucina del contado milanese dal ‘700 al ‘900” nasce da un confronto tra i soci di PopHistory dell’area milanese su un concetto basilare della public history: con quali strumenti far avvicinare alla storia del territorio un pubblico nuovo rispetto a chi è già sensibile all’argomento? Il cibo e la convivialità della tavola sono state la risposta: scoprire le origini degli ingredienti e dei piatti tipici gustandoli insieme.

IL PERCORSO

Giorgio Uberti, Igor Pizzirusso e Marta Gara hanno così iniziato a pensare a un ristorante che potesse accogliere il progetto. La cascina di mare culturale urbano è sembrato un luogo ideale: non solo ristorante ma anche polo culturale molto vivace e ricettivo rispetto alle istanze del suo municipio e della città di Milano. La proposta di PopHistory, attentamente definita nelle esigenze di ricerca, inclusività e qualità del servizio, ha trovato l’accoglienza della direzione di mare culturale urbano, che ha messo a disposizione la propria cucina per l’evento. Da lì il progetto si è definito maggiormente attraverso alcuni mesi di ricerche dei tre storici sulla storia della cucina milanese.

… offrire al pubblico una prospettiva che rispecchiasse l’identità del luogo che avrebbe ospitato l’evento, in modo da ottenere un’esperienza il più immersiva possibile

L’attenzione si è focalizzata sui prodotti, le colture e il paesaggio agricolo del contado milanese per offrire al pubblico una prospettiva che rispecchiasse l’identità del luogo che avrebbe ospitato l’evento, in modo da ottenere un’esperienza il più immersiva possibile. Al termine della ricerca PopHistory ha selezionato e fornito alla cucina di mare culturale urbano una rosa di piatti tipici, che sarebbero stati rivisitati dallo staff del ristorante per andare incontro al gusto contemporaneo senza perdere il legame con il contesto storico. Concordate tempistiche della cena e slot di intrattenimento a disposizione, i tre ricercatori hanno a quel punto confezionato una sceneggiatura di voci e immagini da proiettare, in modo da attirare l’attenzione del pubblico su più livelli di evocazione e comprensione.

Il racconto è stato pensato anche per lasciar spazio all’ironia, un elemento immancabile della convivialità che si voleva ricreare e che, adeguatamente calibrato, può diventare veicolo di confronto tra passato e presente per la riflessione critica ricercata dalla public history. Elemento non secondario della preparazione della serata è stata la cura della comunicazione, che i tre soci milanesi di PopHistory hanno gestito insieme ai responsabili di mare culturale urbano, rivolgendosi al pubblico del municipio di riferimento e a quello cittadino tramite newsletter, social network e stampa locale.

L’EVENTO

Giorgio Uberti ha introdotto la serata attraverso un’illustrazione delle festività invernali legate al mondo contadino, come la Candelora e Sant’Antonio. È stato presentato l’ambiente contadino che ruotava attorno alle cascine e l’immaginario dei luoghi ad essa legati.

Marta Gara e Igor Pizzirusso hanno poi coinvolto il pubblico in una ricognizione sulle figure più eminenti della cascina, connesse alla produzione degli ingredienti tipici della dieta milanese nel contado. Da lì si è quindi cominciato a parlare di cibo, introducendo gli elementi e i prodotti che sono poi tornati in ogni pietanza servita dalla cucina di mare culturale urbano.

Giorgio Uberti ha iniziato la prima tappa del viaggio nel tempo, focalizzandosi sul Settecento. Volano è stata la storia della Cascina Torrette, a partire dall’epoca in cui si hanno le prime testimonianze. Ha poi affrontato il turbolento scenario storico tra Sei e Settecento, legato ai conflitti tra le grandi potenze che spesso calavano i propri eserciti sul territorio portando carestie ed epidemie.

Ed è proprio in questo scenario che si innestarono le coltivazioni di mais, la cui storia è stata lo spunto necessario per introdurre l’antipasto a base di polenta, che proprio nel Settecento diventa uno dei piatti principali della dieta milanese e lombarda.

Lo sguardo sulla cascina ha accompagnato i commensali anche nell’Ottocento, attraverso i processi politici che hanno caratterizzato la prima parte del secolo, le invenzioni e i repentini cambiamenti del paesaggio agricolo dovuti tra l’altro all’ampliamento dei canali.

L’arrivo di acqua che consentì l’aumento delle risaie è stato l’input per raccontare l’affermazione sulle tavole milanesi del risotto. Così si è introdotto il primo piatto: un ris en cagnon rivisitato dalla cucina di mare culturale urbano.

Il Novecento è stato infine testimone dell’avvicendamento tra il mondo rurale e il mondo industriale che diventava protagonista in una città sempre più grande. Cascina Torrette ha tuttavia sempre mantenuto inalterato il suo rapporto con i campi, che la circondavano fino a pochi anni fa.

Quindi tra storia e leggenda si è mosso l’ultimo preambolo, quello al secondo piatto., la cassoeula, la cui ricetta è stata canonizzata proprio nel ventesimo secolo. Per presentarla si è ricorsi anche a qualche elemento letterario: la cassoeula è infatti citata persino nei “Promessi sposi” di Alessandro Manzoni.

In ultimo è stato servito il panettone, allietati dalla tradizione popolare legata a San Biagio, che cadeva proprio il giorno seguente l’evento, il 3 febbraio.

La narrazione confezionata da PopHistory accompagnata alla cucina di mare culturale urbano ha incuriosito il pubblico che si è prenotato celermente superando la soglia del tetto massimo di 70 coperti che l’organizzazione si era prefissata. Il ristorante ha accolto ben 81 persone, che hanno seguito in maniera vivace l’intrattenimento storico-gastronomico suscitando in modo spontaneo quell’interazione con i ricercatori tanto cara alla public history. La chiusura della serata è stata l’occasione per PopHistory per raccogliere molti complimenti e feedback utilissimi a migliorare l’allestimento, le tempistiche e la regia dell’evento.