ReaGenti alla riscossa!
ReaGenti alla riscossa è una videoinstallazione realizzata da PopHistory in collaborazione con il Centro Documentazione Sisma 2012 e l’Istituto Storico di Modena, in occasione del Memoria Festival di Mirandola (Mo), svoltosi dal 7 al 10 giugno 2018. Essa ha come obiettivo di mettere l’accento sul rapporto tra l’evento sismico e il tessuto produttivo della bassa modenese, raccontando di come quest’ultimo si sia modificato a seguito del sisma. In particolare, l’installazione raccoglie le testimonianze video di vari esponenti del mondo del lavoro, insieme a quelle degli spettatori raccolte durante lo svolgimento del festival, raccontano oggetti, momenti e storie impresse nella memoria di chi è stato coinvolto direttamente dal sisma e ha dovuto affrontarne le conseguenze.
Infatti, a sei anni di distanza dal sisma che ha colpito l’Emilia nel maggio 2012 le conseguenze tanto materiali quanto emozionali sono ancora ben presenti nel territorio e nelle persone che lo abitano. Il terremoto ha rappresentato una cesura forte nella vita quotidiana del tessuto sociale e produttivo emiliano, poco abituato alle battute d’arresto, soprattutto se così improvvise e dolorose. Una terra considerata tradizionalmente come efficiente e laboriosa, sede di attività che nei rispettivi settori rappresentano un vanto a livello nazionale, ha dovuto affrontare uno sconvolgimento economico ed emotivo a cui non era preparata. L’eccezionalità e la portata di questo evento hanno indotto le istituzioni a dare impulso ai lavori per la creazione di un centro di documentazione sul sisma, che dal 2016 raccoglie documentazione e materiali di varia forma e provenienza che possano contribuire alla costruzione di un centro di ricerca.
Così facendo è possibile contribuire alla discussione ed al confronto su un aspetto tanto delicato quanto centrale nel discorso pubblico legato al sisma del 2012, in cui tutti, senza esclusioni, offrono il proprio contributo per creare una memoria collettiva. All’attività di raccolta e di elaborazione delle fonti si affianca anche la volontà di dare vita a reti di relazioni che possano favorire la condivisione e lo scambio sul e per il territorio, diventando un punto di riferimento e un’eccellenza sul tema. Il sisma, seppur di entità minore rispetto ad altri terremoti che in passato hanno colpito altre zone dell’Italia, ha generato paura e incredulità nella popolazione, erroneamente convinta di non trovarsi in una zona a rischio sismico.
L’installazione si propone di stimolare l’interazione con il pubblico del Festival Memoria, chiamando i singoli ad essere in prima persona produttori di memoria attraverso la condivisione delle proprie esperienze dirette, con particolare riferimento allo stretto rapporto che gli eventi sismici hanno avuto, e ancora oggi hanno, con il sistema produttivo locale. Ad ogni partecipante, infatti, si è chiesto di partire da una parola simbolica per il modo in cui ha vissuto il sisma e il periodo che lo ha seguito e raccontarlo in camera in un minuto.