SPECIALE NORMANDIA #1: la terra di Guglielmo il Conquistatore
di Andrea Oldani
La Normandia si presenta a noi con uno dei suoi luoghi simbolo: Mont-Saint-Michel. L’alba ci regala una vista spettacolare dalla fattoria dove abbiamo pernottato con la famosa abbazia che si staglia sul Canale della Manica mentre la marea inizia lentamente a ritirarsi. Dopo aver parcheggiato ci godiamo una passeggiata, che in circa 20/25 minuti, ci porta fino alle porte della cittadella. Seguiamo le indicazioni per l’abbazia ed è lì che inizia l’incubo: 1 ora di coda prima di raggiungere la sommità del monte nonostante avessimo prenotato i biglietti. La gestione della coda da parte dell’ufficio turistico locale è stata praticamente inesistente data l’assenza ci corsie per le diverse tipologie di visitatori che si trovano mischiati in un’unica marea umana che premeva verso l’alto. Raggiunta la sommità ci godiamo la vista dal balcone antistante l’ingresso all’abbazia e poi iniziamo la visita. Purtroppo, a parte la vista panoramica sulla costa circostante, l’abbazia ha ben poco da offrire in quanto subì la furia delle masse e dei governi rivoluzionari, negli anni della Rivoluzione Francese, la trasformarono da luogo di culto a prigione. L’unico aspetto davvero interessante che ho riscontrato è stato quello legato alle opere architettoniche che gli ingegneri medievali adottarono per sorreggere il peso dell’abbazia. Grazie, infatti, a una serie di cripte, sale con volte a crociera rette da possenti colonne fu possibile creare una stabile piattaforma su cui erigere, poi, l’abbazia. La massa di turisti, oltre a costringerci a vedere velocemente il percorso museale, ci induce ad allontanarci quanto prima da Mount Saint Michel. Qui ho davvero avvertito tutti gli effetti del turismo di massa mordi e fuggi e di come quest’ultimo possa non soltanto incidere sull’esperienza del visitatore, ma sovraffollare anche il luogo stesso che viene cannibalizzato dal consumismo e ridotto a un qualsiasi altro bene d’acquisto o di intrattenimento.
Per fortuna dopo esserci allontanati da Mont Saint Michel ci dirigiamo verso Bayeux. Qui ritroviamo la serenità e la tranquillità di una cittadina a dimensione di turista. La posizione comoda dell’hotel ci facilita la visita della città che inizia dalla sontuosa cattedrale gotica di Bayeux. Mi impressiona sin da subito per la sua unicità che contrappone la perfetta simmetria delle torri poste a lato dei cinque portali della facciata occidentale alla particolarità e unicità delle sculture e decorazioni delle cuspidi e delle torrette laterali. L’interno, poi, ci lascia senza parole non tanto per le vetrate quanto per le architetture: dalle navate laterali divise dagli archi romanici a tutto tondo, alle balconate superiori con diversi fregi a rilievo, per poi passare alle volte a crociera che dall’alto uniscono le due navate. Usciti dalla cattedrale ci lanciamo in direzione di un museo che attendo di visitare da quando sono bambino e ho iniziato a capire qualcosa di Storia: il museo dell’Arazzo di Bayeux.
Dopo aver discusso 5 minuti con lo staff che si era indignato di fronte al mio rifiuto per l’audio guida motivato dal fatto che fossi laureato in Storia Medievale, unitamente al fatto che ne sapevo più di tutti loro messi insieme, riesco a entrare nella sala a emiciclo che custodisce srotolato il famoso arazzo lungo 70 metri. L’emozione è unica per me. Vengono subito colpito dalla cura del ricamo e dall’attenzione posta anche alla vita quotidiana dell’epoca: dalla dimensione sociale delle alte sfere della società medievale sino all’economia agraria e rurale. La narrazione parte dall’ambasceria di Aroldo, condotta su richiesta del sovrano anglosassone Edoardo il Confessore, presso la corte di Guglielmo duca di Normandia. Aroldo, nei mesi presso la corte di Guglielmo, seguì il duca normanno tra banchetti, cacce e la guerra contro i ribelli bretoni che portò le forze normanne ad assediare la cittadina di Dinan. Indusse Guglielmo a nominare cavaliere Aroldo e a fargli giurare che avrebbe supportato le sue pretese sul trono inglese nel momento in cui Edoardo fosse morto. Tuttavia, al momento della morte di Edoardo il Confessore, Aroldo disattese il suo giuramento e fu incoronato re. Questo provocò l’intervento di Guglielmo che iniziò ad ammassare armi, viveri e ad allestire una flotta d’invasione. La parte finale dell’arazzo si concentra sulla famosa battaglia di Hastings che, con la morte di Aroldo, pose fine al periodo di dominazione anglosassone dell’Inghilterra e diede avvio al periodo di dominazione normanna. Da una breve analisi storica del manufatto emergono subito delle brevi considerazioni: essendo stato fatto realizzare presumibilmente dal vescovo Oddone di Bayeux, fratellastro di Guglielmo, prende in considerazione le vicende dal punto di vista normanno. Una su tutte il fatto che non sia menzionata la spedizione di inizio settembre 1066 di Harald III di Norvegia e delle battaglie di Fulford e Stamford Bridge che precedettero di qualche settimana quella di Hastings, e che costrinse Aroldo a marciare forzatamente tra nord e sud del paese indebolendo le sue forze prima dello scontro finale con Guglielmo.
Dopo la pausa di Bayeux riprendiamo il nostro tour verso Caen, il capoluogo del dipartimento del Calvados. La città è legata a doppio filo con Guglielmo il Conquistatore, che sviluppo notevolmente l’insediamento. Appena arrivati ci dirigiamo verso la chiesa di San Pietro e il vicino castello normanno. Purtroppo, resta poco del suo antico splendore in quanto pesantemente danneggiato durante la Rivoluzione Francese e la battaglia di Caen del giugno-agosto 1944. Il castello si presenta come una struttura solida e compatta, edificata su una piccola motta artificiale. La cinta muraria, su cui svetta il vessillo normanno composto da due leoni gialli in campo rosso, è quasi interamente percorribile anche se quando ci siamo stati noi erano in corso dei lavori di restauro. Internamente sono state allestite due spazi museali: il Museo di Belle Arti e il Museo della Normandia. Pochi altri spazi si sono salvati. Dell’originario palazzo ducale restano solo il perimetro che poggiava sul lato nord delle mura e la sala dello Scacchiere, organo deputato alla gestione delle finanze reali e alla raccolta delle tasse. Usciti dal castello ci dirigiamo verso i due principali complessi abbaziali cittadini: l’Abbazia delle Donne e l’Abbazia degli Uomini. Questi due complessi religiosi furono edificati da Guglielmo in Conquistatore come ammenda al matrimonio con la cugina Matilda di Fiandre, la cui unione era stata osteggiata dal Papa. Nell’Abbazia delle Donne è, infatti, sepolta Matilda di Fiandre, mentre nell’Abbazia degli Uomini è sepolto Guglielmo il Conquistatore. Quest’ultimo edificio servì da rifugio per i civili durante i combattimenti dell’estate del 1944 grazie al provvidenziale intervento del parroco dell’epoca che aprì le porte della chiesa.
Le altre puntate dello speciale
SPECIALE NORMANDIA #2: le spiagge e i luoghi del D-Day
Seconda puntata del ciclo di PlaceToBePop in Normandia, a firma di Andrea Oldani. Stavolta si fa tappa sui luoghi del D-Day