Di catturato da Luca Dell’Orto – (EN) Oppenheimer (2023), su The Digital Theatre, 17 giugno 2023. URL consultato il 20 luglio 2023., Copyrighted, Collegamento

di Gabriele Sorrentino

Christopher Nolan è di certo uno dei registi più interessanti del panorama internazionale, perché riesce a costruire film che hanno molte caratteristiche del film d’autore ma che allo stesso tempo riescono a diventare Blockbuster e a piacere a un grande pubblico. Per fare solo alcuni esempi, la trilogia di Batman (2005, 2008, 2012), Inception (2010), Interstellar (2014), Dunkirk (2017), sono tutte pellicole complesse, che si prestano a diversi livelli di lettura, ma che riescono a non annoiare mai e a tenere lo spettatore incollato allo schermo dosando con maestria i cambi di ritmo che, come in un mantra, riescono a far digerire allo spettatore anche i momenti più complessi della storia. Il recente Oppenheimer (2023) – il terzo maggior incasso mondiale del 2023 – vero e proprio biopic del padre della bomba atomica mantiene tutte le caratteristiche della produzione di Nolan.

La pellicola si basa su Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica. Il trionfo e la tragedia di uno scienziato[1] biografia scritta nel 2005 da Kai Bird e Martin J. Sherwin vincitrice del  Premio Pulitzer nel 2006. Il film, quindi, è di fatto un lungo rimpallo tra presente e flashback. La pellicola si basa su un testo molto ben documentato e racconta la formazione del protagonista, il suo incontro con la fisica teorica a Gottinga, i successi nello sviluppo della bomba atomica con il Trinity Test in New Mexico (il 16 luglio 1945) sino ai dubbi dello scienziato sulla sua creatura e allo scontro nel 1954 col presidente della Commissione per l’energia atomica degli Stati Uniti d’America, Lewis Strauss che per delegittimarlo lo accusò di frequentazioni comuniste. Il film mostra lo stesso Strauss cadde vittima delle sue stesse macchinazioni, durante l’udienza al Senato che avrebbe dovuto confermarlo il Segretario al Commercio. In quell’occasione, il fisico nucleare David L. Hill si pronunciò a sfavore di Strauss, portando il Senato a votare contro la sua nomina. Nel 1963 Oppenheimer ricevette il Premio Enrico Fermi come gesto di riabilitazione politica in una scena che di fatto conclude il film.

Nonostante una durata significativa (tre ore) Oppenheimer, mantiene nel complesso un ritmo piuttosto serrato grazie a una struttura che alterna di fatto due linee temporali che riprendono la dicotomia colore / bianco e nero già sperimentata da Nolan in Memento (2000). Il capitolo “Fissione” è a colori e racconta la gioventù di Oppenheimer fino al Progetto Manhattan[2]. La linea temporale “Fusione”, in bianco e nero, racconta invece la successiva inchiesta ordita contro di lui. Emergono per efficacia alcune scelte narrative come la sequenza in cui il protagonista immagina la platea che lo sta applaudendo prendere fuoco, vittima di un’esplosione nucleare. Particolarmente affasciante tutta la sequenza che racconta il momento decisivo in cui viene testata la bomba (il Trinity Test in New Mexico, il 16 luglio 1945), grazie anche a un sapiente uso del sonoro. In questa scena Nolan mostra l’incoscienza di molti degli uomini e delle donne che hanno assistito al test che si comportano come a una proiezione in un drive-in, ignari di ciò che sta davvero per succedere. Da segnalare anche l’ottima resa dei dialoghi grazie anche alla mimica di Cillian Murphy che impersona il protagonista.

Dal film traspare la figura tridimensionale e di Oppenheimer, uomo geniale, brillante organizzatore, che sa essere egoista e vanitoso, ma anche lacerato da dilemmi morali. Un personaggio chiaroscurale che Nolan ci mostra con tutte le sue debolezze caratteriali e affettive che contribuiscono alla complessità di un uomo dotato di indubbio carisma nonostante queste debolezze. Forse il livello di approfondimento cercato per il protagonista non si trova sugli altri personaggi chiave del film – a partire dallo stesso Lewis Strauss – che rimangono un po’ piatti, a scapito del senso di uniformità generale. Ciononostante, Oppenheimer è una pellicola sontuosa che racconta in modo efficace un periodo complesso e decisivo della storia del Novecento e riesce a mostrare bene il clima schizofrenico di quegli anni decisivi per gli assetti mondiali.


Note:

[1] American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer

[2] Si tratta del progetto che portò allo sviluppo della armi nucleari da parte degli Stati Uniti tra il 1942 e il 1946.