#popUSA2020: l’importanza degli Swing States

Harry S. Truman, appena eletto Presidente, mostra la prima pagina del Chicago Daily Tribune che annuncia erronoeamente la vittoria del rivale Thomas E. Dewey alle elezioni del 1948.
Foto conservata presso Library of Congress e ripresa dal sito di History Channel
di Igor Pizzirusso
Molti li chiamano Swing states. Altri, più concretamente, Battleground states. Alcuni persino Purple states, dalla mescolanza dei colori rosso e blu, attribuiti per tradizione rispettivamente a repubblicani e democratici.
Qualsiasi nome attribuiamo loro (in Italiano li definiamo “stati in bilico” o “stati oscillanti”), rimane il fatto che, considerando il sistema elettorale per le presidenziali USA, vi sono Stati in cui la famosa frase “ogni voto conta” è un po’ più vera che in altri. Questo perché non è la somma totale a decidere l’esito finale, bensì la somma dei “Grandi elettori” espressi da ciascuno Stato.
Sono molte le elezioni in cui questa dinamica è risultata decisiva. Nel 1948, il democratico Harry S. Truman ottenne più “Grandi elettori” di Thomas Dewey vincendo con meno dell’uno per cento del voto popolare negli stati allora in bilico come Ohio, California, Indiana, Illinois e New York; un margine tanto stretto che molti titoli dei giornali proclamarono erroneamente Dewey il vincitore. Qualcosa di analogo (ma in Stati differenti) avvenne anche per J.F. Kennedy nel 1960.
In epoca più recente, il repubblicano George W. Bush ebbe la meglio nel 2000 su Al Gore grazie alla Florida governata dal fratello Jeb, ribaltando di fatto il voto nazionale – ovvero la somma dei voti assoluti in tutti gli Stati Uniti – che aveva invece premiato il candidato democratico.
Ecco quindi spiegato perché gli “swing states” meritano sempre un’attenzione particolare, sia da parte dei candidati che dei mass media. Negli Stati in cui uno dei due competitor è in ampio vantaggio, il rivale può persino scegliere di non fare campagna elettorale, concentrando invece tempo e denaro laddove la contesa è più incerta.
Benché il novero degli “swing states” possa mutare da elezione a elezione, vi sono alcune costanti, per ragioni che attengono soprattutto alla storia e alle caratteristiche sociodemografiche.
Sono swing states quelli del Midwest e parte della Pennsylvania, culla della classe dominante bianca consolidatasi a inizio Novecento con l’assimilazione degli immigrati tedeschi all’interno dell’élite W.A.S.P.[1], ma oggi anche teatro di grandi trasformazioni economiche e sociali (deindustrializzazione, perdita del lavoro, ecc.) che hanno acuito differenze e disuguaglianze al loro interno. Un destino comune anche all’Arizona, che infatti è territorio conteso in questo 2020. C’è poi la Florida, divisa al suo interno tra pensionati di orientamento repubblicano che si godono il buen retiro (tra spiagge e clima mite) e i molti immigrati ispanici, che tendono invece a votare democratico (eccezion fatta per l’enclave di famiglie di esuli cubani). Infine c’è la cosiddetta Sunbelt, la cintura del sole del Sud statunitense. Stati a forti tinte democratiche in epoca di schiavismo e prima della svolta progressista portata da Roosevelt, che dalla fine del Novecento sono composti da una demografia cangiante, con una forte crescita della minoranza ispanica soprattutto nel Sud-Ovest. Una varietà resa ancora più accesa, qui come anche nel Midwest, da una topografia in cui si alternano fasce rurali e grandi città integrate nella rete di interazioni ed interdipendenze economiche e culturali globali.
La capacità di attrarre o meno queste nature così contrapposte ed interne ai vari stati può essere spesso determinante per la vittoria (Obama 2008) o la sconfitta (Clinton 2016) di un candidato.
Per scoprire gli swing states del 2020 provate questo interessante gioco, che vi consente di visualizzare probabilisticamente l’esito delle elezioni in base al voto di ognuno degli stati più in bilico indentificati nello scontro Biden-Trump. https://projects.fivethirtyeight.com/trump-biden-election-map/
Se avete più tempo, esiste anche un gioco da tavolo: https://kanegames.files.wordpress.com/2015/09/how-to-play-swing-state.pdf
[1] White Anglo-Saxon Protestant https://it.wikipedia.org/wiki/White_Anglo-Saxon_Protestant
#popUSA2020: elezioni e corti giudiziarie, cosa lascerà in eredità la giurisprudenza?
Per lo speciale #popUSA2020 riflettiamo sulle elezioni contese e sul loro esito presso le corti statali e federale. Uno scenario che rischia di ripetersi nel 2020
#popUSA2020: l’asino e l’elefante: breve storia del bipartitismo americano
Per lo speciale #popUSA2020 ecco un excursus sul bipartitismo made in USA, che oggi vede contrapporsi Democratici e Repubblicani. Ma non è sempre stato così
#popUSA2020: Absentee Voters, Mail Ballots & Early Vote: breve storia del voto a distanza
Per lo speciale #popUSA2020 ecco uno sguardo sugli Absentee Voters, Mail Ballots & Early Vote: una breve storia del voto a distanza made in USA
#popUSA2020: il sistema elettorale e il Gerrymander
Per lo speciale #popUSA2020 ecco uno sguardo sul sistema elettorale americano, dal gerrymander ai Grandi elettori
#popUSA2020: gli sguardi di PopHistory sulle elezioni USA2020
In occasione delle elezioni negli Stati Uniti del 2020, PopHistory propone una serie di 5 contributi per approfonidre aspetti e dinamiche storiche della macchina elettorale USA. Dal 2 al 6 novembre, un post al giorno!